Nucleo Alzheimer

Il Nucleo Alzheimer della Casa di Cura del Buoncammino non è solo un autonomo reparto ma la necessaria fusione tra: accorgimenti strutturali, collaudate capacità tecniche di assistenza e formazione professionale degli addetti ai lavori.

L’ambiente di vita dei soggetti affetti da demenza e dei malati di Alzheimer è modellato sulla base delle loro esigenze: la qualità funzionale ed estetica di spazi concepiti ad hoc ha un ruolo determinante non soltanto perché supporta lo sviluppo dei programmi terapeutici ma anche perché richiama costantemente il valore e l’inviolabilità di ogni persona, riconoscendo la sua dignità unitamente a quella di chi se ne prende cura.

Il Reparto, già esistente dal 2011, è stato completamente rivisitato, ove possibile secondo le ultime indicazioni della comunità scientifica, con una serie di accorgimenti tecnici volti alla facilità d’orientamento, alla libertà di movimento, alla privacy ed alla qualità di vita del paziente.

Dislocazione degli spazi, colori, illuminazione e materiali utilizzati per superfici ed arredi sono il frutto di studi approfonditi e tendono a garantire agli Ospiti la sensazione di essere liberi e sicuri.

Il Nucleo ha pianta rettangolare, con un ampio corridoio centrale su cui si affacciano le camere destinate alla degenza nonché una sala soggiorno adibita a spazio collettivo per le attività sociali e ricreative, una sala da pranzo con piccola cucina, bagni assistiti, infermeria e locali di servizio.

Oltre al giardino sensoriale che, ubicato a pochi metri, ne costituisce una sua naturale pertinenza. La gestione della persona malata di Alzheimer, o affetta da demenza in generale, comporta un carico assistenziale lungo e complesso che impone la ricerca di soluzioni sempre più specifiche che vadano, se possibile, anche oltre la mera terapia farmacologica.

Come tipologia di assistenza nel Nucleo viene applicato, tra l’altro, il modello di cura Gentlecare che segue proprio un approccio protesico fondato sulla relazione tra persona ed ambiente: lo spazio in cui vive il malato, le persone con le quali interagisce e le tecniche di assistenza, offerta da personale costantemente formato e tendenti ad evitare o ridurre, ove possibile, il ricorso al farmaco.